Eravamo ospiti alla Primuletta una villa del Villair inferiore imparammo a sciare

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Courmayeur | anni '60 e '70

Eravamo ospiti alla Primuletta una villa
del Villair inferiore imparammo a sciare

Ospiti di parenti di parenti, una compagnia assortita ed allegra

di Aldo Carpineti

Mamma e Primuletta in una foto estiva
Mamma e Primuletta in una foto estiva

Ebbi la fortuna, a cominciare dai miei 6 o 7 anni per andare fino ai 14, di essere ospitato, con tutta la mia famiglia, in una villa di Courmayeur per i periodi delle vacanze di Natale. I miei genitori, entrambi insegnanti, avevano vacanze natalizie piuttosto lunghe e il soggiorno a Courmayeur poteva durare anche 10 o 12 giorni.

Primuletta
Primuletta

Fu l'occasione per cominciare a sciare, uno sport che poi continuai a praticare con grande soddisfazione fino all'età di 56 anni. Ultima occasione sciistica a Serre Chevalier, in Francia, un luminoso comprensorio vicino a Briançon: qui mi accorsi che, data l'età, sciare era diventato più una fatica che un divertimento ed allora smisi. 

Primuletta con mia cugina Gutti ed amiche
Primuletta con mia cugina Gutti ed amiche

Ma per tanti anni lo sport sulla neve fu per me motivo di grande gioia e soddisfazione. E, lo ripeto, se non ci fosse stata la Primuletta chissà se avrei mai cominciato. La compagnia nella villa era alquanto varia, divertente, decisamente predisposta all'allegria. Passavamo la mattinata sui campi da sci di Col Chécrouit, Youla, Val Veny e verso metà del pomeriggio rientravamo alla villa, per trascorre momenti insieme, ascoltando anche il grammofono che ci permetteva di sentire musica di Peppino di Capri, Michele, Enzo Jannacci, i Platters e riascoltare i monologhi divertenti di Renato Rascel. La sera si cenava tutti assieme, un tavolone che ci ospitava in 10 o 12 per volta. 

Primuletta invernale
Primuletta invernale

Oltre alla mia famiglia c'erano i miei cugini Milly e Alberto e mia zia Bruna, cugini di loro che erano padroni di casa, di volta in volta altri ospiti simpatici contribuivano al morale molto alto. In quel periodo Courmayeur ci diventò familiare. La scuola di sci del Monte Bianco, il Caffè della Posta, il gelato di Glarey anche d'inverno, la chiesa con lo storico parroco don Cirillo. Ed anche il cinema Edelweis dove a 14 anni fumavo e poi, al rientro a casa, mio papà sentiva l'odore di fumo e io raccontavo che il fumo degli altri si attacca ai vestiti, soprattutto ai cappotti. 

Storie lontane ma assai significative, e infatti molti particolari mi sono rimasti impressi nel ricordo, ed anche nella mia stessa personalità. Una volta legammo insieme più slitte e partimmo in discesa dal punto più alto del Villair che aveva il fondo della strada ghiacciato. Il veicolo, lungo e carico di diverse persone, si dimostrò subito un proietto. Tanto che dopo poche decine di metri, non sopportando il peso e la velocità, la prima slitta andò in mille pezzi, schiantando noi che ci eravamo sopra in ogni direzione. Qualcuno si fece anche un po male, ma le cure sollecite del medico condotto di Courmayeur furono presto risolutive. 

Sulle piste da sci il divertimento era assicurato e di alta qualità. Sport, neve, sole, compagnia tutto assieme era un mix di gioie e di buon umore. Qualcosa di impagabile. Un esercizio per mantenere le migliori condizioni di spirito. Non mancavano, nella geografia del paesaggio, rifugi e locali dove interrompere la sciata per mangiarsi qualche pizzetta e bere una Coca Cola; sciare per diverse ore procura sete e bisogna bere di tanto in tanto.

Al di là di tutto il contesto, la Primuletta, villa graziosisima all'interno ed all'esterno, rappresenta una pietra miliare della mia vita: casa, affetti, compagnia, musica, convivialità, rifugio dopo la giornata sugli sci... un insieme di motivi da raccontare al nipotino quando comincerà ad ascoltare, nella speranza che possa lui stesso vivere ed anche superare soddisfazioni di questo genere. 

(cliccare sulle foto per ingrandirle)

Lunedì 26 settembre 2022

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