un mondo di tradizioni e antiche presenze
Non sempre raggiungibile in inverno per le condizioni dell'innevamento
di Aldo Carpineti
Vi si arriva percorrendo una strada lunga e tortuosa, nell'ultimo tratto coperta, che parte da zone centrali della città di Aosta e incontra i villaggi caratteristicamente valdostani di Etroubles (1270 m) e Saint Oyen (1375 m).
Sul valico realtà presenti e ricordi storici antichi legati a diverse motivazioni. Il Museo dell'Ospizio oggi dedicato soprattutto all'allevamento dei classici cani di grande taglia e corporatura massiccia, il manto pezzato, che per tradizione rappresentano un ausilio nelle operazioni di soccorso ai dispersi in montagna. Altrettanto originale la fiaschetta della grappa al collo di ogni esemplare, antico rimedio contro il freddo a volte intensissimo delle zone.
Il lago naturale, esteso su un perimetro vasto quanto mai per l'altitudine che difficilmente consente larghezze con specchi d'acqua così dimensionati. Nell'inverno l'acqua si presenta spesso ghiacciata e può capitare che il Colle non sia raggiungibile per le condizioni di innevamento.
L'aspetto stesso dell'ambiente ben oltre i 2.000 metri di altitudine, e perciò completamente privo di pini, abeti ed ogni altra vegetazione di alto fusto. Un silenzio incredibile per i nostri tempi, da lontano non infrequenti scampanii di mucche al pascolo, cani pastore che scorrazzano intorno alla mandria per mantenere unito il gruppo. La statua del Santo, visibile da ogni parte, caratterizzazione di grande presenza.
Al di là la discesa su Bourg Saint Pierre in territorio svizzero ed il raggiungimento della cittadina di Martigny e, verso est, delle vallate elvetiche di Zermatt e Saas Fee borghi immediatamente sotto il Cervino (Matterhorn in lingua locale). Località di turismo tradizionalmente elegante con Cran sur Sierre meta di villeggianti italiani amanti delle frequentazioni di élite. I formaggi fusi come caratteristica gastronomica spesso accompagnati da patate bollite senza condimento di olio. Verso ovest le splendide armonie del lago di Ginevra.
Ai 2.500 metri del Gran San Bernardo presenti le tracce del passaggio delle truppe di Napoleone Bonaparte che da qui scesero in occasione della seconda campagna d'Italia ed una targa in ricordo. Un esercito di 40.000 uomini che portava con sé armi anche di enorme peso, calibro e dimensioni. Da immaginare l'effetto sulle popolazioni contadine dell'epoca in versante italiano che certo non andarono esenti da episodi di razzie e altri inconvenienti di non poco conto. Nel Museo di Aosta è conservato un celebre dipinto di Jacques Louis David, lo stesso pittore che dipinse Marat pugnalato nella vasca da bagno (dipinto conservato nel Museo di Bruxelles).
Molto più recentemente la storia sportiva, quella del ciclismo in particolare, registrava qui, nel 1959, una memorabile vittoria del lussemburghese Charly Gaul al termine di una tappa massacrante del Giro d'Italia che prevedeva anche la scalata del Piccolo San Bernardo e relativa discesa su La Thuile. Al traguardo, posto proprio sul valico, Gaul precedette l'eterno rivale Jacques Anquetil, francese di Normandia, infliggendogli un distacco incolmabile. Il giorno dopo il lusemburghese coronava il successo finale a Milano, vantando in classifica un distacco di 6 minuti e 12 secondi sul francese e 6 minuti e 16 secondi sul nostro Diego Ronchini, ottimo terzo.
Lo scenario, sia d'estate sia d'inverno, non è dei più usuali. Grandemente suggestivo per un insieme di componenti ognuna rilevante per sé è tuttavia molto attraente nella visione d'insieme, la grande teatralità del luogo e la sua vasta estensione in altitudine pressoché uniforme, caratterizzazione dominante è la pace sovrana che vi regna, il senso del tempo che si ferma e che dà spazio al pensiero ed alla contemplazione.
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Martedì 27 dicembre 2022