Monte Bianco simbolo della montagna europea, Courmayeur una fama eterna

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Courmayeur | Ieri oggi domani

Monte Bianco simbolo della montagna
europea, Courmayeur una fama eterna

Il tempo non ha ridimensionato il sogno, malgrado le trasformazioni ambientali, ma tutto cambia...

di Aldo Carpineti

Verso il Monte Bianco
Verso il Monte Bianco

Courmayeur la leggenda della montagna legata a nomi che hanno rappresentato un'epoca e che hanno creato un mito. Come quello dell'alpinista ed esploratore Walter Bonatti, eroe anche sul K2 quando consentì la conquista della vetta a Compagnoni e Laccedelli, quello della guida alpina e imprenditore commerciale Toni Gobbi, uomo dalla classe e dallo stile impareggiabile; la maestra di sci Glorianda Cipolla figlia d'arte, rappresentante di una Scuola dalla fama unica, meritata allo Checrouit, a Youla, in Val Veny. 

Vestigia romane ad Aosta
Vestigia romane ad Aosta

Gli anni '60 e '70, che tanti rimpiangono, hanno in effetti espresso persone, valori, relazioni che sono poi apparse irrepetibili. Le generazioni dei politici e dei sindacalisti colti e seri; le previsioni cha davano per certo un progresso senza pause né interruzioni; le garanzie del mondo del lavoro che offriva rapporti capaci di assicurare conservazione illimitata del posto, ferie retribuite, scatti di anzianità automatici ogni due anni. Un mondo quasi ideale. Che ha però figliato quello attuale, carico di incertezze e precarietà. C'è da domandarsi come mai. Dove fosse la fregatura. 

Vestigia romane ad Aosta
Vestigia romane ad Aosta

Nelle vicende ambientali il fenomeno ha assunto dimensioni e aspetti da autentico cataclisma. Proprio in montagna, dove mi sono trovato in questi giorni, il paesaggio ha vissuto una trasformazione rapida quanto radicale. Vette quasi completamente prive di neve. La Grivola, ben visibile appena si esce da Aosta, caratteristica piramide simile a quella del Cervino (pur di minori dimensioni) era cinquanta anni fa completamente candida anche d'estate. Oggi appare di un colore uniformemente bruno, così come è avvenuto per massime parti del Gran Paradiso e del Ruitor. Nel massiccio del Bianco sparita la Brenva e tutta la Catena, compreso il Dente del Gigante, è soltanto roccia e terra. Uno spettacolo quello di oggi che se rapportato a quello di allora lascia senza fiato. 

Partenza-Arrivo corsa/trekking da hotel Royal a Courmayeur
Partenza-Arrivo corsa/trekking da hotel Royal a Courmayeur

Certamente è cosa che non può avere ritorno. Non possiamo pensare ad un riformarsi dei ghiacci e delle nevi in tempi prossimi, laddove sono scomparsi. Un fenomeno inverso non pare ripristinabile né augurabile perché richiederebbe probabilmente temperature insopportabilmente fredde. Qualcosa di definitivo, quindi... o qualcosa che cambierà ancora? e come?

Partenza-Arrivo corsa/trekking da hotel Royal a Courmayeur
Partenza-Arrivo corsa/trekking da hotel Royal a Courmayeur

Alessandro Baricco che è un notissimo scrittore, autore di teatro, uomo di consulenza aziendale ci dice nelle sue conversazioni che la grande differenza tra il mondo di oggi e quello di 50 anni fa sta nella intervenuta minore densità della realtà... nella attraversabilità maggiore di essa da parte della notizia, oggi rispetto a ieri. Ieri una realtà difficilmente percorribile, piena di resistenze. Oggi una realtà senza resistenze o quasi, attraversabile in brevissimi spazi di tempo. Ieri vinceva il più massiccio, il più potente, quello che dava le botte più robuste. Oggi vince il più aerodinamico, quello che arriva prima che ti precede proponendo comunque un prodotto ed una immagine di qualità. Un ragionamento che, oltre alla realtà figurata, può coinvolgere quella concreta?

Ho perciò cercato di capire se questa spiegazione della realtà sia applicabile anche ai fenomeni che si trattano in introduzione di questo articolo. E forse sì. Diciamo spesso, e probabilmente a ragione che il tanto veloce mutare delle ere è provocato da concause naturali e concause umane. Fra queste ultime, possiamo aggiungere all'inquinamento e al riscaldamento atmosferico anche lo sfaldamento della realtà ingessata? La realtà un tempo granitica oggi è più liquida addiritura aeriforme, facilmente attraversabile. La velocità presente in essa si è ripercossa nelle rapidissime trasformazioni? Uno spunto che propongo a voi, e a me stesso, e anche a Baricco, dovesse mai capitarmi la fortuna che Baricco un giorno mi legga.

Quel che pare non possibile, invece, è continuare a sperare che la realtà di un tempo possa tornare, rimpiangerla è pura perdita di tempo. Se vogliamo migliorarci e migliorare il mondo il punto di partenza deve essere la realtà di oggi e su questa dobbiamo lavorare, facendo sulla base di essa le scelte migliori, non sul rimpianto per il passato, in nessun modo recuperabile.

Martedì, ad Aosta, sono andato a cena in un ristorante cinese. Ho mangiato piatti tradizionali loro, riso cantonese, pollo alle mandorle, gelato fritto. Mi si dirà, vai in Val d'Aosta e invece di mangiare stufato di cervo e fontina e bere alla grolla, mangi cibi cinesi? Ebbene sì, inutile negarselo, anche ad Aosta la presenza cinese culturalmente, imprenditorialmente, finanziariamente, gastronomicamente etc. etc. è oggi innegabile, come dappertutto. Resistere ad essa non mi pare né utile né conveniente. Meglio cercare di convivere nel modo più proficuo e condividere il più possibile le loro e le nostre cose di qualità.

Dopo cena, passando alla cassa, ho lasciato ai titolari il mio biglietto da visita Reteluna. Sarà qualcosa, non sarà nulla? E chi lo sa... Mai dire mai, un giorno magari Reteluna stamperà un edizione in mandarino. 

Giovedì 15 settembre 2022

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